Come fratelli – Abang e Adik

Un amore fraterno tra disperati in Malesia

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Come fratelli- Abang e Adik
di Jin Ong
con Kang Ren Wu, Jack Tan, Kim Wang Tan, Serene Lim, Bront Palarae

Abang Adik in lingua malese significa “fratello maggiore e fratello minore”. Non sono veri fratelli, solo disperati uniti dalla sopravvivenza, con tenerezze buffe, come rompersi reciprocamente il guscio delle uova sode in fronte. Abang è sordomuto e buono, lavora per fare soldi, Adik frequenta i trafficanti di lavoratori senza documenti nella zona più disperata di Kuala Lumpur, Pudu. La prostituta transgender Money fa un po’ da madre, un’assistente sociale tenta di aiutare i disgraziati a farsi la carta d’identità. Senza sono reietti a vita in Malesia: niente lavoro, niente conto corrente, numero di telefono, possibilità di migrare. La prima parte del film è la visione degli inferi in cui sopravvivono. Poi in un gesto inconsulto Adik uccide l’assistente sociale che ha ritrovato suo padre (e così potrebbe avere una carta d’identità) e fugge. Abang si consegna al posto suo.  Amore infinito per il “fratello minore”? Sacrificio? Disperazione perché l’unica ragazza che amava è migrata? La terza parte è l’autodistruzione di Abang in carcere.  Il motivo c’è ma dovete scoprirlo voi.  L’opera prima  di Jin Ong, che viene dal mondo dei videoclip,  ha vinto il Gelso d’oro al Far East Festival di Udine (prima volta per un film malese), con  un mix molto asiatico di denuncia sociale, melò, neorealismo e in parte thriller, a volte imperfetto ma emotivamente forte.

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