Anselm
di Wim Wenders
Anselm Kiefer, allievo di Beuys, artista alchimista, monumentale e polemico, affrontato in 3d da Wim Wenders. L’uso delle musiche, dei testi, delle poesie di Paul Celan e dei sospiri che ricordano i pensieri captati dagli angeli, fa pensare a un terzo Cielo sopra Berlino. Wenders insegue Kiefer tra le opere e nella costruzione delle opere: interi paesi trasformati in officine e laboratori rinascimentali dove Kiefer tra carrelli, macchinari e fonderie usa squadre di assistenti per gestire acidi sui metalli, colori impastati a paglia e sostanze incendiate col lanciafiamme, forme che escono dalle tavole, modellini, costruzioni megalitiche. Kiefer per intenderci è l’artista che ha portato all’hangar Bicocca I sette palazzi celesti, a Palazzo Ducale si è confrontato con le pitture classiche della gloria veneziana proponendo monumentali battaglie con sommergibili tridimensionali (Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce . Il titolo viene dagli scritti del filosofo veneziano Andrea Emo) e ha trattato con acidi e elettricità le lastre misteriose di Salt of the Earth. Sempre rovine visionarie. Kiefer è stato la cattiva coscienza della Germania, accusato di ambiguità politica si era messo la divisa del padre e aveva detto alla stampa “Non posso definirmi antifascista perchè sono nato nel 45: gli antifascisti veri sono quelli che hanno combattuto il fascismo”. E poiché che era lì per ricordare cose la Germania tendeva a dimenticare fece un polemico saluto nazista. La sua opera è tutta un ricordare cosa il nazismo ha fatto alla Germania. Guerre e distruzione rivisitate nella modalità con cui Wenders scrutava i segni del passato di Berlino dal cielo con i suoi angeli. C’è persino Kiefer acrobata che cammina con un bilanciere su un filo nel cielo sopra Berlino. E alla fondazione Palazzo Strozzi a Firenze (ma nel documentario non ci sono ancora) -guarda un po’- Kiefer espone Gli angeli caduti.
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